In un mondo frenetico e materialista: i mecenati, collezionisti senza tempo
L’arte ha il potere di catturare l’essenza dell’umanità e di esprimere emozioni, pensieri e visioni che attraversano il tempo e che spesso parlano a generazioni diverse.
L’arte e la cultura sono due elementi fondamentali che plasmano la nostra percezione del mondo, ci guidano nella ricerca del bello e ci offrono la possibilità di connetterci con gli altri in modi profondi e significativi.
Collezionare arte va ben oltre il mero atto di acquistare opere e rappresenta un modo attraverso cui preservare e tramandare un patrimonio culturale e di creare un legame tangibile con il passato e di ispirare il futuro. In questo contesto, il collezionismo diventa un atto di custodia e di conservazione, un impegno morale e culturale che trascende i valori monetari di riferimento.
Il mecenatismo si riferisce alla pratica di sostenere finanziariamente artisti, scrittori, musicisti e altri creativi per consentire loro di dedicarsi alla propria arte senza preoccupazioni economiche.
I mecenati hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’arte, fornendo sostegno finanziario e patronato a numerosi artisti e permettendo loro di creare opere che altrimenti non sarebbero state realizzate. Il mecenatismo è quindi un’attività che nasce più di 2000 anni fa prendendo il nome da Gaio Cilnio Mecenate, nato intorno al 68 a.C, che fu il braccio destro dell’imperatore Augusto e che svolse per tutta la vita il ruolo di promotore culturale.
Tra i più famosi mecenati dell’arte possiamo citare Lorenzo dè Medici, noto come “il Magnifico”, che nel Rinascimento fiorentino favorì artisti del calibro di Leonardo Da Vinci, Michelangelo e Botticelli. Nel periodo barocco invece, papa Leone X e papa Urbano VIII sono stati importanti mecenati, commissionando opere ad artisti come Raffaello, Bernini e Caravaggio.
Anche la regina Vittoria d’Inghilterra è stata una mecenate e così via il mecenatismo artistico è proseguito fino ai giorni nostri, con collezioni d’arte contemporanea e istituzioni culturali che supportano artisti emergenti e consolidati.
In questo modo il mecenatismo continua a svolgere un ruolo cruciale nella promozione dell’arte e nella preservazione del suo valore culturale e storico. Più recente risulta invece essere l’attività collezionistica della gallerista statunitense Peggy Guggenheim (1898-1979), che acquisì le opere dei principali artisti delle Avanguardie storiche e sostenne come mecenate Duchamp, Ernst e Jackson Pollock. Peggy Guggenheim affermò di non essere una collezionista ma bensì un museo e di aver fatto del collezionismo il lavoro di una vita.
A causa delle difficoltà legate ai più recenti periodi, il crowfunding sta diventando il mezzo principale di finanziamento e sostentamento delle attività artistiche e culturali, andando a colmare possibili lacune di enti pubblici e privati.
Le trasformazioni che si esplicano attraverso un approccio partecipativo possono avvenire in differenti condizioni che determinano il carattere eterogeneo dell’esperienza e la varietà delle pratiche partecipative e l’idea stessa di partecipazione sono due aspetti dipendenti tra loro.
Altresì in epoca moderna, grazie alla legge di stabilità del 2016, è stato introdotto l’art Bonus, ovvero una legge che consente a chi effettua erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura, di godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta.
In un mondo sempre più frenetico e materialista, il potere dell’arte di connettere le persone attraverso il tempo e lo spazio rimane un faro di speranza e di bellezza. Il cambiamento è come un fenomeno carsico che scava nella roccia del passato per emergere in superficie, tornare sotto e, infine, manifestarsi a pieno venendo definitivamente alla luce.
Così con la globalizzazione l’arte ha avuto il vantaggio di varcare facilmente i confini e la stessa mobilità delle opere, garantita sia dai mezzi di trasporto che dai flussi economici, ha contribuito alla democratizzazione dell’arte stessa.
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